Il mercato australiano dei cosmetici e dei prodotti dedicati alla cura della persona è un mercato molto importante e promettente. È stato valutato 3,73 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che registrerà un CAGR (Compound Annual Growth Rate, in italiano Tasso composto di crescita annuale) del 3,87% nei prossimi anni (2021-2026).
Stiamo vivendo l’ascesa dell’A-Beauty e, più in profondità, questo riguarda i prodotti skincare e solari, make-up con SPF (Sun Protection Factor / Fattore di Protezione Solare) e formule minimal, naturali, green e vegane.
In questo articolo, prenderemo in considerazione e forniremo maggiori informazioni riguardo questi tre punti:
- Trend del mercato beauty e personal care in Australia;
- Regolamentazione australiana: cosa serve ad un cosmetico per essere conforme in Australia;
- Breve comparazione tra il regolamento europeo e quello australiano.
Trend del mercato beauty e personal care in Australia
Il primo trend chiave del mercato australiano che vogliamo sottolineare è l’importante aumento degli acquisti online e dei siti e-commerce. Probabilmente la pandemia di Covid19 ci ha insegnato che se non possiamo recarci in negozio per acquistare i prodotti di bellezza, le piattaforme online sono l’unica soluzione. Inoltre, nell’era della tecnologia, dei social network e dei tutorial online, acquistare con un semplice click è diventato un gioco da ragazzi.
Il secondo trend che attira la nostra attenzione è l’elevata domanda dei prodotti skincare e del fenomeno chiamato Skin Minimalism. I giorni di sole in Australia sono molti di più rispetto a quelli di pioggia, ecco perché le persone optano maggiormente per prodotti per la pelle con protezione solare. L’esposizione ai raggi ultravioletti è una cosa da tenere fortemente in considerazione quando si vive in un paese caldo e soleggiato come l’Australia.
Con Skin Minimalism si intende “pochi prodotti ma efficacia alle stelle”, e riprende il concetto minimalista di “Less is more” (una quantità minore ma di qualità superiore). Il motto “Less is more” è stato coniato nel 1947 dall’architetto Ludwig Mies van der Rohe ed è ormai entrato a far parte anche dell’ambito beauty. Il fine ultimo è quello di utilizzare pochi prodotti skincare durante la nostra skin routine con il risultato di una pelle splendida.
“Poco ma di migliore qualità” fornisce una maggiore attenzione ed importanza alla sostenibilità e a un approccio più consapevole al consumo. Ecco perché questo trend si riflette anche in diverse iniziative come certificazioni e prodotti eco-friendly: maggior rispetto per l’ambiente con imballaggi riciclabili e maggior rispetto verso gli animali con ingredienti, per esempio, non dannosi per la barriera corallina.
Per maggiori informazioni sulle nostre certificazioni come, Vegana, Naturale, Biologica, Reef-friendly e Clean, vi invitiamo a consultare la nostra pagina al link seguente.
L’ultimo trend che vorrei mettere in rilievo riguarda la maggiore consapevolezza ed inclusività alla diversità dei marchi cosmetici. L’Australia è una delle nazioni più multiculturali del mondo, quasi un terzo dei residenti è nato all’estero. La richiesta, dunque, di prodotti che prendono in considerazione culture ed etnie diverse è dunque molto elevata.
Regolamentazione Australiana: cosa serve ad un cosmetico per essere conforme in Australia
Come ripreso nel nostro sito internet dedicato ai servizi regolatori offerti da Biorius per il mercato australiano, l’Australian Industrial Chemicals Introduction Scheme (AICIS) ha il compito di regolamentare le sostanze chimiche.
Tutti gli ingredienti di una formula cosmetica devono essere elencati nella lista AICIS. Se un ingrediente non è elencato nell’inventario, non può costituire più dell’1% della formula e deve soddisfare diversi criteri ecotossicologici. In quest’ultimo caso, è necessario sottoporre un dossier completo per la valutazione dell’ingrediente da parte dell’AICIS.
L’Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) disciplina i requisiti relativi alle etichette, compreso l’elenco INCI.
Per poter vendere prodotti cosmetici in Australia, le aziende cosmetiche devono disporre di un importatore con sede in territorio australiano e registrato presso l’AICIS. Tale importatore è responsabile della conformità dei prodotti distribuiti.
Per dirla in poche parole:
- La formula del prodotto cosmetico deve rispettare i requisiti stabiliti dall’AICIS e dal Therapeutic Goods Administration (TGA).
- Le etichette devono combaciare con i requisiti stabiliti dall’ACCC.
Breve comparazione tra il regolamento europeo e quello australiano
Come menzionato nel nostro articolo Tre passi per ottenere la Conformità UE sappiamobene che per essere conforme, un cosmetico venduto in EU ed UK deve avere:
- Un PIF (Product Information File) contenente il CPSR (Cosmetic Product Safety Report) firmato da un Valutatore della Sicurezza
- Un numero di registrazione EU CPNP & UK SCPN
- Una Persona Responsabile per l’EU e l’UK
In Australia non esiste alcun PIF né alcuna notifica ai portali.
È importante però ricordare che un prodotto cosmetico per essere venduto in Australia deve essere conforme alle regole stabilite dall’AICIS, TGA e ACCC. La Persona Responsabile EU/UK può essere equiparata all’importatore con sede in territorio australiano e registrato presso l’AICIS, responsabile anch’esso della conformità e sicurezza dei prodotti cosmetici che importa.
Servizio Regolatorio offerto da Biorius
Biorius vi può aiutare!
Il servizio regolatorio dedicato al mercato australiano include:
- Revisione della Formula
- Revisione dell’Etichetta e dei Claim